Partire dalla parola ‘’Quaresima’’ per scrivere n articolo rischia di perdere da subito qualche lettore. Forse per un vago ricordo che abbiamo di un tempo triste e di penitenza, condito dalla fatica di sentire coinvolgente e “attuale” questo tempo.

Ma quali sentimenti mi provoca questa parola?

Sicuramente lo stato d’animo è ben diverso del periodo di carnevale che abbiamo lasciato alle spalle…, ma realmente è meno accattivante?

L’invito rimane lo stesso degli anni scorsi: spogliarsi delle maschere che talvolta nella vita ci capita di indossare, per essere più veri nel rapporto con gli altri, nel rapporto con Dio e nella relazione con le cose!

Già la visuale cambia?

Talvolta il nostro modo di relazionarci può essere dettato da sentimenti di autocompiacimento, in questo tempo ci viene chiesto di guardare con occhi nuovi a quelle emozioni che fanno parte della nostra vita, del nostro modo di essere in relazione con noi stessi, con gli altri e con il mondo intero. La proposta per questo tempo in cui ci orienta la Diocesi è trasformare sentimenti quotidiani, quali l’ansia, la rabbia, la sorpresa, l’imbarazzo, la gioia e la tristezza in occasioni per innescare quel discernimento della vita per la vita.

In un contesto sociale dove si cerca di spettacolizzare tutto per apparire, il cammino quaresimale ci offre invece l’opportunità di riscoprire quanto sia vitale il nostro rapporto con Dio (preghiera), di quanto sia provvidenziale uno spirito equilibrato e rispettoso nell’uso delle cose e nella cura del nostro corpo (sobrietà) e di quanto sia grande il nostro bisogno di relazioni nella gratuità (carità).

Utilizzando le parole di Papa Francesco che ci invita ad“…Avere occhi luminosi anche dentro le tenebre, non smettere di cercare la luce in mezzo alle oscurità che tante volte portiamo nel cuore e vediamo attorno a noi…” auguriamo a tutti di cogliere questa quaresima come occasione per prepararci ad un appuntamento con la Vita, “Appuntamento con il Risorto!”