Zurlo: P. Paolo, Sr. Clara

Pubblicato giorno 7 febbraio 2021 - Missioni, Vocazione

Paolo2P. Paolo: “Sono nato nel 1932 da Antonio e Cecilia Zordanazzo, 4° di nove figli, passai l’infanzia in una famiglia profondamente cristiana. Entrai dai Missionari Saveriani a Vicenza per le medie, in seguito il Ginnasio a Zelarino, il Noviziato a San Pietro in Vincoli di Ravenna, la prima Professione Religiosa Saveriana nel 1951, la filosofia in Desio, dove ho passato i tre anni di Liceo. Ho fatto poi i primi tre anni di Teologia a Piacenza (1955-1958), il quarto anno a Parma (1958-1959). Finalmente, il 9 novembre 1958 sono stato ordinato Sacerdote, non basterà tutta la mia vita per ringraziare il Signore per un dono così eccelso; nonostante la mia piccolezza, il Signore mi ha fatto suo ministro nel sacerdozio. Dio è sempre più grande delle nostre aspettative.

Finalmente, il 20 giugno 1966 sono partito per le Missioni Saveriane del Messico. Ho lavorato in San Juan del Rìo per due anni e mezzo come Economo del nostro Seminari, cappellano in cinque villaggi (di circa 600-1000 abitanti ciascuno), situati in mezzo alla campagna, a circa 15-20 Km e celebrare molte Messe in appoggio a tre parrocchie dei dintorni. Ho dovuto fare, durante i miei due anni e mezzo un vero lavoro di evangelizzazione. A fine dicembre del 1971 si realizzò, nella nostra Casa di Guadalajara, il primo Capitolo Provinciale dei Saveriani di Messico. I 25 Padri capitolari mi elessero come Superiore Provinciale. Così, per tre anni, dovetti continuare con molta responsabilità il lavoro intrapreso e superare le nuove sfide che si presentavano alla vita religiosa e missionaria dei Saveriani, così come di tutta la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II.

Dal 1975 ho lavorato in Spagna per i tre anni. Nel Dicembre del 1978 ritornai in Messico, nuovamente eletto come Superiore Provinciale. Ormai, con le sette Comunità che formavano la Provincia, con i 35 Padri, il Noviziato, la Filosofia e la Teologia bene organizzati, potevo sperare un triennio di vera crescita. In giugno, il Superiore Provinciale mi nominò come Rettore della Casa del Postulato e Noviziato di Salamanca, nello Stato di Guanajuato, per un triennio. Poi di nuovo a San Juan del Rìo come Economo del Seminario e del nostro grande Collegio Centro Unión (oltre 1.200 alunni). Poco dopo, il Padre Rettore mi diede l’incarico, come apostolato particolare, del “Rancho La Trinidad”, un paesetto di 1500 anime distante 20 Km. Mi sentivo molto contento. Inoltre, se tutto questo non fosse più che sufficiente, il P. Rettore mi chiese di accettare dal Parroco di San Juan del Rìo un nuovo campo di apostolato.

Nel 1988, ritornai a Guadalajara come economo provinciale e della Comunità della Filosofia. Dopo un anno di intenso lavoro, la mia salute incominciò a causarmi notevoli problemi … Un antico proverbio dice che non tutti i mali vengono per nuocere. E io devo riconoscere che questo male è stato provvidenziale! Infatti, il Padre Provinciale decise di darmi un “anno sabbatico” di riposo e di “aggiornamento” in Roma. Mi dedicai alla preghiera e alla lettura; ma la cosa più importante, fu il mio ritorno al gusto dello studio. Per questo, ringraziavo Iddio che mi aveva fatto ammalare!Fratelli di P. Paolo Zurlo

 Il 15 agosto 1991, ritornai in Messico. Il Padre Provinciale mi destinò alla Comunità di San Juan del Rìo, senza un incarico speciale, ma solamente come appoggio nell’apostolato. Nel 2003, terminai i miei anni di servizio nella Casa Provinciale e mi hanno chiesto di essere responsabile come Cappellano del Barrio della Immacolata Concezione e di aiutare nella Chiesa di Fatima. Dal 2005 al 2008 ho dedicato il mio tempo all’apostolato, anche se devo dedicare abbastanza tempo per seguire le costruzioni, -perché i Superiori riconoscono che questa è una mia capacità-, la mia preoccupazione maggiore è quella di esercitare bene il mio ministero sacerdotale. Devo proprio ringraziare il Signore e la Madonna per tutto il bene che mi hanno concesso di fare in tanti anni di lavoro missionario perseverante e gioioso”.

Il 18 novembre 2020 p. Paolo ritorna alla Casa del Padre.


Sr. Clara: “sono nata nel 1944, fin da piccolina aiutavo come potevo nei campi ed in casa. L’esempio di una vita cristiana profonda dei miei genitori ha fatto sì che nascesse la mia vocazione. Anche l’ambiente della parrocchia, l’azione cattolica, e l’accompagnamento di mio fratello Padre Paolo mi ha aiutato a una decisione vocazionale alla vita religiosa nel seguire la chiamata del Signore “Vieni e seguimi”.

Sono entrate il 6 gennaio 1972 dalle suore della Provvidenza di Belvedere di Tezze, i primi anni di formazione sono stati di molta allegria e pace nel Signore. Sempre mi sono sentita bene e realizzata nel seguire il Signore e rispondere alla sua chiamata per servire i fratelli. La mia prima professione religiosa, cioè la consacrazione al Signore con i voti di Castità, povertà, obbedienza, nell’ottobre 1975 a Roma è stato un momento bellissimo, di donazione totale. Il 19 ottobre 1980 mi sono consacrata per sempre al Signore con la professione perpetua a Roma ed il 23 ottobre sono partita per la Bolivia, sempre avevo desiderato essere missionaria, aiutare i più poveri, la mia gioia era piena ed il mio desiderio realizzato. In tutti questi anni di missione mi ha accompagnato la gioia e la serenità del dono al Signore ed ai fratelli più bisognosi. Ringrazio di cuore al Signore di tante Grazie, senza di Lui non avrei fatto niente.

Sono arrivata In Bolivia il 24 ottobre 1980 precisamente a San Carlos una zona “campesina” a 120 Km dalla città di Santa Cruz, nell’oriente boliviano, dove sono presentiSr. Clara diverse culture e gruppi etnici. Subito mi sono messa a lavorare con le donne perché eravamo venute per aprire un ospedale gestito dai padri Salesiani. L’ambiente povero e famiglie numerose mi ha sempre impressionato, come sapevano accettare la loro situazione ed essere sempre accoglienti, sereni, disponibili. Visitando le famiglie sempre avevo intorno a me tanti bambini che mi prendevano per mano che mi abbracciavano, la gente al passare salutava ed erano contenti che la suora andasse a visitarli in casa. Con il tempo vi vedevano cambi nella comunità cristiana con più partecipazione ai sacramenti, all’oratorio parrocchiale, più sensibili alla salute per la continua formazione che si dava.

In questi anni di missione ho lavorato in diverse comunità cristiane come a Chivimarca una provincia molto povera, la più povera di Bolivia, con la gente Aymara all’interno delle alte montagne delle Ande a 3600 mt. di altitudine, lavorando nel campo della salute, della educazione e promozione umana, con la catechesi e pastorale famigliare. Poi a Cochabamba ed ora nel EL ALTO la città più giovane di Bolivia e la più alta 4200 mt. di altitudine. In tutte le comunità cristiane ho visto come la gente cambia con la presenza delle suore.

A tutti i nostri compaesani le mando un caro saluto dalla Bolivia ed un ricordo al Signore nelle mie preghiere. Spero che abbiate un cuore aperto e disponibile nel realizzare totalmente la chiamata che il Signore fa, con il Battesimo, di essere discepoli di Cristo ed avere il coraggio di annunciare il Signore lí dove Lui vi chiama. Se sentite che vi chiama ad una vita tutta per il Signore e per i fratelli non abbiate paura di lasciare tutto perché con la risposta generosa troverete la felicità, la realizzazione della vostra vita, come io l’ho trovata!”